L’idea del progetto spazioTENGO nasce dalla necessità di COOP Reno, di creare un nuovo Centro Direzionale. Dopo un po’ di ricerca, abbiamo trovato un terreno di 20.000 metri lasciato in stato di abbandono, nel contesto commerciale e artigianale di Castel Guelfo, una cittadina a pochi km da Bologna.

Non volevamo una sede con più uffici e sale riunioni, ma un luogo che parlasse dei nostri sogni e che ci aiutasse a raggiungere i nostri obiettivi coinvolgendo realtà associative, universitarie e d’impresa con lo spirito di cui parlava Henry Chesbrough già nel 2003:

“L’innovazione aperta è un approccio strategico. Per creare più valore e competere sul mercato, le imprese devono aprirsi a idee provenienti dall’esterno della propria organizzazione, in particolare da start-up, università e istituti di ricerca.”

Henry Chesbrough

Con questo approccio, nel settembre 2019 abbiamo deciso di lanciare un Concorso di idee dedicato alla realizzazione di un progetto che potesse riqualificare il terreno in disuso e allo stesso tempo potesse mettere al centro alcune parole chiave (aggettivi chiave, per essere precisi) per noi come: identitario, colorato, luminoso, dinamico, flessibile, Eco-friendly, accogliente, produttivo, inclusivo.

Ad aggiudicarsi il progetto sono state due imprese del panorama italiano che hanno lavorato in sinergia: Politecnica e Fabrica. 

Politecnica, con sede a Modena, è una delle maggiori società italiane di progettazione integrata di architettura, ingegneria e urbanistica.

Fabrica, di La Spezia, è una realtà fondata su una pluralità di attività professionali che riguardano l’architettura e l’ingegneria.

«L’idea progettuale è nata subito, sin dal primo sopralluogo in un vasto terreno pianeggiante, in un angolo silenzioso di natura e campagna. Non potevamo pensare a un edificio urbano, non eravamo in una città, dovevamo intervenire con la leggerezza tipica di chi attraversa la campagna facendo attenzione a dove si mettono i piedi. L’asse principale del progetto è dunque un percorso curvilineo, organico, esclusivamente pedonale. Gli edifici, come rami, crescono e si sviluppano lungo questo percorso. Abbiamo immaginato un processo di gemmazione, uno sviluppo naturale, non obbligatorio ma dettato dalle necessità e dalle condizioni. I singoli edifici in pianta hanno forme organiche che ricordano le foglie così come i frutti, con i loro noccioli centrali, mentre i rivestimenti esterni, con lamelle frangisole di dimensioni, colore e geometrie variabili, si ispirano agli anelli di accrescimento dei tronchi degli alberi.»

Stefano Maffei e Danilo Sergiampietri, architetti di Politecnica e Fabrica Lab

Non per dire, ma per fare

  • L’idea
  • La progettazione degli spazi
  • L’identità: nome e logo
  • La costruzione degli edifici
  • I partner per le iniziative
  • Inaugurazione

Il concorso di idee

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La nostra anima verde

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