Quando abbiamo pensato a Spazio’TENGO volevamo fosse un posto in cui la responsabilità ambientale giocasse un ruolo primario e che sostenibilità fosse una delle parole chiave del nostro progetto ma soprattutto una serie di azioni concrete. Per questo ci siamo occupati con grande attenzione di tutti quegli aspetti che potevano avere un valore sociale e ambientale, come la gestione dell’acqua.

Stiamo lavorando su due fronti: da una parte, con quello che cade dal cielo e dall’altra, con ciò che scorre e si nasconde sotto terra. 

L’acqua piovana e il pozzo per gli scarichi

Siamo tornati indietro nel tempo alle buone pratiche di una volta. Infatti, la raccolta dell’acqua piovana è uno dei metodi più semplici e più antichi di auto approvvigionamento.

Senza sprecare nulla, abbiamo deciso di raccogliere l’acqua piovana e stoccarla per riutilizzarla negli scarichi dei vari uffici del Centro Direzionale, dell’Auditorium, dello spazio polifunzionale e in tutti i bagni delle varie strutture. L’acqua piovana raccolta viene reindirizzata a una vasca, che diventa un serbatoio permettendoci di raccogliere l’acqua perché possa essere utilizzabile.

La falda naturale per annaffiare il verde

Per annaffiare il Parco dei Respiri di ‘TENGOaperto invece utilizzeremo una falda naturale che abbiamo trovato con il mezzo più tecnologico e all’avanguardia che c’è: il rabdomante [nome]. Lui è arrivato con la sua bacchetta, ha girato un po’ in cantiere e si è pronunciato. Stiamo scavando dove ci ha indicato e stiamo a vedere cosa succede! In mezzo a tanta programmazione, tecnica, ragionamento e struttura abbiamo lasciato comunque un posticino alla magia.

Al momento Gianni Insalata, il nostro costruttore di Pozzi, sta scavando fino a 90m di profondità: utilizzeremo quest’acqua con una pompa che la aspira per il mantenimento e l’annaffiatura dei nostri prati, del parco e delle piante. Anche in questo caso andiamo a recuperare una risorsa che la Terra ci offre in modo eco-sostenibile, non attaccandoci alle tubature municipalizzate ma utilizzando l’acqua.

L’analisi: acqua e terreno

Abbiamo fatto le analisi per verificare che l’acqua della falda sia effettivamente utilizzabile per quello di cui abbiamo bisogno, e abbiamo avuto conferma che è tutta buona per innaffiare il parco. 

Abbiamo fatto analisi dei terreni per assicurarci che non ci fossero rifiuti o reperti archeologici nascosti sotto terra.

L’acqua da bere

Abbiamo parlato degli scarichi, abbiamo parlato della natura. Ma c’è poi anche l’acqua da bere. È il momento di presentarti WAMI.

WAMI porta acqua potabile a più persone possibili lasciando un impatto sociale positivo. In pratica individuano delle comunità senza accesso all’acqua e realizzano un acquedotto in loco, allacciando così le famiglie alla rete idrica. Poi grazie alle collaborazioni con noi e con altre aziende, rifinanziano il progetto. 

“Alla base del nostro operato c’è la water equality: l’acqua potabile è ancora inaccessibile per oltre 700 milioni di persone, la maggior parte delle quali vive in zone rurali e isolate e usa molte ore del giorno per recuperarla. 

In Italia, invece, l’impronta idrica diretta (l’acqua usata per bere e per l’igiene) è di ben 250 litri al giorno. Con il nostro operato vogliamo uguagliare l’utilizzo d’acqua nel mondo sostenendo la creazione di strutture idriche nei paesi che non ne hanno e solo una volta che il progetto è finito lo rifinanziamo attraverso collaborazioni con le aziende, come in questo caso con Spazio’Tengo. 

Insieme a loro vogliamo rendere l’acqua un elemento centrale e di attenzione per tutte le persone che popoleranno questo spazio. Siamo convinti che ogni sorso d’acqua possa creare un cambiamento e che le scelte di consumo che facciamo possano fare la differenza.”

Martina Scuero, WAMI

Nella pratica Spazio’TENGO avrà erogatori di acqua WAMI: per ogni erogatore installato viene allacciata una famiglia alla rete idrica in una comunità lontana. La cosa bella e trasparente è che questi erogatori hanno un QR code che permette di conoscere subito la famiglia a cui si è donata l’acqua corrispondente al prodotto acquistato.

Il nostro desiderio era di non avere più nessuna bottiglia di plastica. E ci siamo riusciti. Ogni dipendente al suo arrivo, troverà un kit di benvenuto in cui sarà presente una borraccia in alluminio riciclato che potrà ricaricare attraverso gli erogatori WAMI. Nelle sale riunioni invece utilizzeremo le bottiglia di vetro. Per i bicchieri stiamo valutando se è meglio usarne di vetro o di materiale riciclato e riciclabile.

Stiamo facendo in modo che ogni occasione, ogni gesto, ogni luogo possa diventare un esempio positivo. E continuiamo!

Non per dire, ma per fare

  • L’idea
  • La progettazione degli spazi
  • L’identità: nome e logo
  • La costruzione degli edifici
  • I partner per le iniziative
  • Inaugurazione

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